mercoledì 10 dicembre 2008

Husqvarna 96 cal. 6,5x55

Nel 1941, la Husqvarna (una versatile fabbrica che produceva armi da secoli, nonchè macchine tessili, stufe, cicli e motocicli) iniziò la produzione del fucile Carl Gustav, che era l’ordinanza dell’esercito svedese già dal 1896. La produzione riguardò dapprima le carabine modello 38, poi, l’anno successivo, si iniziò parallelamente a costruire anche i modelli 96. Questi fucili erano destinati ad uso civile, per il Frivilliga skytterörelsen (Movimento dei Tiratori Volontari), un’associazione simile al Civilian Markmanship Program statunitense (cioè un’istituzione sponsorizzata dal governo che promuoveva l’addestramento al tiro).
In totale, la Husqvarna produsse circa diciottomila modelli 96 dal 1942 al 1944; la loro diffusione nelle mani dei collezionisti è stata, sin da allora, limitata, in quanto i fucili erano stati affidati sin dall’inizio a mani private, e pertanto non sono sono stati quasi mai smerciati su larga scala da distributori.
Il presente esemplare porta il marchio dell’anno 1943 ed appartiene alla seconda serie di produzione, come mostra il marchio S.S. sulla base della tacca di mira. Quest’ultima è una SM sikte fabbricata dalla A G Johanssons Metallfabrik: dodicimila modelli 96 vennero appunto equipaggiati con essa direttamente dalla Husqvarna. L’arma è in ottime condizioni, ed è priva del disco sul calcio originale (previsto, su questa serie, per descrivere le condizioni della canna, ma quasi mai installato).



Scheda
Produttore ___________ Husqvarna Vapensfabriks Aktiebolag, Husqvarna
Modello ______________ 96
Calibro ______________ 6,5x55
Catalogo _____________ 2328 (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 5 cartucce
Canna ________________ 740 mm.
Funzionamento ________ otturatore girevole-scorrevole
Condizioni ___________ 80/100
Rarità _______________ 75/100
Prezzo _______________ VENDUTO

Colt Python cal. .357 Magnum

La produzione di questo splendido revolver iniziò nel 1955, anche se la Colt l’aveva presentato al pubblico già due anni prima. Costruito sul fusto I, fu il primo revolver della fabbrica di Hartford a mostrare cambiamenti sostanziali nel design sin dall’inizio del secolo.
Incontrò subito molto favore tra i poliziotti americani, anche nel corso degli anni se l’avvento della pistola semiautomatica, con la sua maggiore cadenza di fuoco e la sua elevata capacità di colpi, l’abbia reso obsoleto. Malgrado la qualità della produzione, nel corso degli anni, sia tanto lentamente quanto inesorabilmente decaduta, il Python è sempre stato un‘arma dalle finiture fuori dal comune, il che l’ha reso l’oggetto del desiderio di molti appassionati.
Il presente esemplare è stato costruito nel 1973, ed ha una finitura nichelata, che più tardi la Colt avrebbe abbandonato in favore della costruzione in acciaio inossidabile. E’ in condizioni eccezionali, e viene consegnato con la sua scatola originale.



Scheda
Produttore ___________ Colt’s Manufacturing Company, Hartford, CT
Modello ______________ Python, finitura Bright Nickel
Calibro ______________ .357 Magnum
Catalogo _____________ antecatalogo (arma comune)
Catena di scatto _____ azione mista
Serbatoio ____________ 6 cartucce
Canna ________________ 101,4 mm
Funzionamento ________ a rotazione, estrazione simultanea sul lato sinistro
Condizioni ___________ 95/100
Rarità _______________ 75/100
Prezzo _______________ VENDUTO

lunedì 1 dicembre 2008

Sako 39 cal. 7,62x54R

Intorno alla metà degli anni trenta, gli alti comandi finlandesi decisero di standardizzare la produzione dei Mosin Nagant, fino ad allora costruiti in Finlandia in tre versioni diverse, al fine di migliorare la logistica. Venne formata un’apposita commissione, costituita sia da personale tecnico, sia da appartenenti all’esercito, sia da ufficiali della guardia civile. Dopo la valutazione di una lunga serie di prototipi, accompagnata da un acceso dibattito tra guardia civile e esercito su quale fosse la versione migliore, nel 1939 venne adottata una versione modificata del precedente fucile d’ordinanza della guardia civile (il modello 28/30).
A causa di problemi di produzione, ci vollero diversi mesi perchè i soldati ricevessero le nuove armi; nel frattempo, era scoppiata la cosiddetta "guerra d’inverno" tra Unione Sovietica e Finlandia. Quando i primi modelli 39 raggiunsero il fronte (all’inizio del 1941), i soldati li soprannominarono "Ukko-Pekka" ("vecchio Pekka", in riferimento al presidente finlandese di allora).
La qualità dei fucili modello 39 è, con ogni probabilità, la migliore mai vista riguardo alle armi della famiglia dei Mosin-Nagant. Anche se a un’occhiata superficiale possono apparire simili ai loro cugini russi, i finlandesi riprogettarono tutta una serie di parti (tra cui calcio, ponticello, organi di mira e attacchi delle cinghie) in modo da renderli più efficienti. La Sako produsse 66500 esemplari tra il 1940 e il 1945, sia per l’esercito sia per la guardia civile; altre armi furono assemblate nei depositi militari utilizzando azioni o canne di produzione Valmet, canne Tikka e persino canne di produzione belga (fabbricate per i modelli 91 e accorciate all’uopo), unitamente a calci di fabbricazione di altri subcontraenti.
Il presente esemplare è stato costruito per l’esercito finlandese dalla Sako nel 1942, ed è in condizioni eccellenti.



Scheda
Produttore ___________ Sako
Modello ______________ 39
Calibro ______________ 7,62,x54R
Catalogo _____________ 5493 (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 5 cartucce, a pacchetto
Canna ________________ 520 mm.
Funzionamento ________ otturatore girevole-scorrevole
Condizioni ___________ 85/100
Rarità _______________ 60/100
Prezzo _______________ € 450,00

sabato 29 novembre 2008

FEG 95 cal. 8x56R

Il nome di Ferdinand Ritter Von Mannlicher è noto in Italia principalmente per aver ideato il sistema di alimentazione adottato dal ‘91, il nostro fucile d’ordinanza durante le due guerre mondiali. Mannlicher, tuttavia, è responsabile della paternità di un notevole numero di armi, tra cui spicca il fucile austriaco modello 95 (e tutte le sue varianti). Quest’arma si distingueva, all’interno del panorama dei fucili d’ordinanza dell’epoca, per il funzionamento "straight-pull" dell’otturatore; laddove in un comune fucile bolt-action è necessario ruotare l’otturatore prima e dopo averlo azionato, per aprire e chiudere i tenoni, con questo sistema è sufficiente tirare l’otturatore indietro e spingerlo in avanti. In questo modo, un tiratore addestrato poteva raggiungere una cadenza di tiro superiore a quella ottenibile dagli altri fucili dell’epoca.
Il modello 95, nelle sue quattro varianti, fu prodotto in oltre tre milioni di pezzi dal 1895 al 1918 sia dalla Steyr sia dalla FEG, e venne soprannominato "ta-pum" dai soldati italiani per via del rumore che si udiva dalle trincee: prima l’impatto del proiettile (che viaggiava a velocità supersonica e perciò sulle lunghe distanze arrivava prima della detonazione), seguito poi dal rumore dello sparo.
Il presente esemplare è una variante carabina (con alzo fino a 2400 passi e attacco della cinghia sul fianco sinistro dell’arma) costruita negli arsenali militari ungheresi (FEG) originariamente in calibro 8x50R, ed impiegata dall’impero austro-ungarico durante il primo conflitto mondiale. Con il crollo dell’impero, l’arma rimase negli arsenali austriaci, e nel 1931, come mostra il punzone "S" sulla culatta, fu ricamerata in 8x56R, il nuovo calibro d’ordinanza. E’ in ottime condizioni, e viene fornito con una baionetta molto bella.



Scheda
Produttore ___________ Femaru Fegyver es Gepgyar, Budapest
Modello ______________ 95, versione carabina, completo di baionetta
Calibro ______________ 8x56R
Catalogo _____________ 2326 (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 5 cartucce, a pacchetto
Canna ________________ 482 mm
Funzionamento ________ otturatore girevole-scorrevole, sistema straight-pull
Condizioni ___________ 80/100 (baionetta 90/100)
Rarità _______________ 70/100
Prezzo _______________ € 500,00

venerdì 28 novembre 2008

R.F.I. 2A1 cal. .308 Winchester

Durante la guerra sino-indiana, nel 1962, la necessità per l’India di adottare un’arma semiautomatica (in sostituzione dei Lee-Enfield in .303 già prodotti dalla fabbrica di Ishapore) divenne indispensabile. Venne scelto il FAL belga; il governo indiano ottenne dalla Fabrique Nationale la licenza di fabbricare l’arma in India, con la denominazione "fucile 1A". Il governo indiano sapeva che ci sarebbe voluto molto tempo perchè tutte le truppe potessero venire equipaggiate con l’1A; ordinò pertanto alla fabbrica di Ishapore di continuare la produzione dei Lee-Enfield, ma non più in calibro .303 British, bensì camerati per il 7,62 NATO, analogamente al FAL appena adottato.
Mentre a Ishapore continuava la produzione dei Lee-Enfield in .303, gli ingegneri si dedicarono alla progettazione della nuova arma, e fecero un lavoro molto curato. Partendo dai progetti del N° 1 MkIII*, ridisegnarono il caricatore, l’estrattore, la testa dell’otturatore, la guida del pacchetto di caricamento e altre parti minori in modo che l’alimentazione delle cartucce fosse adatta alla nuova munizione. Poichè il 7,62 NATO opera a 5000 psi in più del .303 British, vennero impiegati acciai con un miglior grado di resistenza, e fu appositamente sviluppato un nuovo trattamento termico. Persino il calcio fu leggermente ridisegnato, in modo da rispondere opportunamente al rinculo della nuova munizione. Il fucile venne denominato 2A; ne furono costruiti circa 50000 (parallelamente, la produzione della versione in .303 terminò poco dopo), dopodichè, nel 1965, fu notato che la tacca di mira (ancora analoga a quella del Lee-Enfield ed adatta alla traiettoria del .303) non rispondeva affatto alla traiettoria effettiva del 7,62 NATO. La versione definitiva, denominata 2A1, utilizzava una nuova tacca di mira (graduata fino a ottocento metri), e fu prodotta fino al 1973 per un totale di circa 350000 unità.
Il 2A1 detiene un primato: è stato l’ultimo fucile a otturatore girevole-scorrevole a venire adottato da un esercito su larga scala (escludendo, cioè, i bolt-action destinati agli sniper). L’arma è diffusa nei paesi anglosassoni, ma in Italia ne circola solo un piccolo lotto. Il 2A1 è rinomato, tra i tiratori d’oltreoceano, per la sua precisione.
L’esemplare in questione è un 2A1 prodotto a Ishapore nel 1965 ed è in ottime condizioni.



Scheda
Produttore ___________ Rifle Factory Ishapore
Modello ______________ 2A1
Calibro ______________ .308 Winchester
Catalogo _____________ 4340 (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 12 cartucce
Canna ________________ 620 mm.
Funzionamento ________ otturatore girevole-scorrevole
Condizioni ___________ 75/100
Rarità _______________ 85/100
Prezzo _______________ € 650,00

Wildey Survivor cal. .45 Winchester Magnum

La progettazione di quest’arma imponente, ad opera di W.J. "Wildey" Moore, risale ai primi anni settanta. Nel 1979 la Winchester sviluppò il 9 mm. Winchester Magnum e il .45 Winchester Magnum, destinati espressamente all’impiego nella Wildey: la data di inizio della produzione effettiva dell’arma è dubbio (c’è chi dice che le munizioni, tra l’altro, furono finalmente immesse sul mercato solo nel 1981), ma, seppur con alterne fortune, continua a tutt’oggi. Inizialmente l’arma era stata progettata per il tiro alle silhouette, ma fu presto evidente che poteva essere impiegata con ottimi risultati nella caccia con la pistola (un’attività che, in Italia, è vietata); furono sviluppati anche altri calibri (.475 Wildey Magnum e .45 Wildey Magnum), e oggi la Wildey è disponibile, sul mercato americano, anche nel vecchio .44 Auto Mag, che era scomparso dopo la fine dell’omonima pistola di Harry Sanford.
La Wildey Survivor è un’arma di sicuro effetto scenico; per questo fu scelta per il film Il giustiziere della notte 3, dove tra l’altro si può assistere a una scena in cui Charles Bronson si ricarica da sè le munizioni... D’altronde, sul sito della Wildey viene espressamente dichiarato che "the WILDEY is made for handloaders!". Forse per via della sua relativamente scarsa reperibilità, si è trattato dell’unica occasione in cui la Survivor ha goduto di un palcoscenico hollywoodiano, ma tempo fa "Wildey" Moore ha dichiarato soddisfatto che, ogni volta che il film viene ritrasmesso sulla TV via cavo, riceve una nuova ondata di ordinazioni.
La Survivor è un’arma a sottrazione di gas, ed è dotata di una ghiera che permette di regolare la presa di gas a seconda del caricamento adottato. La canna può essere facilmente sostituita con altre di lunghezza diversa; la catena di scatto è ad azione mista, il che, nel suo genere, è una caratteristica unica (tutte le altre pistole semiautomatiche prodotte in calibri ad alta potenza, dalla AutoMag alla Desert Eagle fino alla Grizzly, sono dotate di azione singola).
L’esemplare in questione è stato importato in Italia nel 1991, ed è fornito di due canne: una da cinque pollici e una da sei pollici. E’ in condizioni praticamente pari al nuovo e viene consegnato nella scatola originale in cartone, con il suo manuale di istruzioni.



Scheda
Produttore ___________ Wildey Inc., New Milford, CT
Modello ______________ Survivor
Calibro ______________ .45 Winchester Magnum
Catalogo _____________ 6862 (arma comune)
Catena di scatto _____ azione mista
Serbatoio ____________ 8 cartucce
Canna ________________ 127 mm, con conversione inclusa da 152 mm.
Funzionamento ________ semiautomatico, a presa di gas
Condizioni ___________ 99/100
Rarità _______________ 75/100
Prezzo _______________ VENDUTA

giovedì 27 novembre 2008

Carl Gustav 63 cal. 6,5x55

Nel 1963, la FFV (Förenade Fabriksverken, il conglomerato delle industrie di difesa svedesi, che aveva assorbito gli arsenali militari) introdusse sul mercato un nuovo fucile da tiro, fabbricato a Carl Gustafs Stads utilizzando azioni militari preesistenti (in gran parte, azioni della carabina modello 94 e del fucile modello 96, con una minoranza di azioni del modello 38 fabbricate dalla Husqvarna). Il fucile modello 63 era principalmente destinato al mercato civile; l'esercito svedese, in ogni caso, ne acquistò diversi esemplari, appositamente fabbricati secondo specifiche indicazioni, e denominati "modello 6" (in calibro 6,5x55) e "modello 7" (in calibro 7,62 NATO). Ne fu prodotta anche una versione da biathlon (il modello 63S), e un'altra versione (il 63E, fabbricata appositamente secondo le specifiche agonistiche in vigore nel Commonwealth britannico), fu commercializzata con successo nel Regno unito.
In totale, a Carl Gustafs Stads ne furono prodotti circa sessantamila esemplari; quantitativi minori furono assemblati dalla Norma, da alcune armerie militari e da artigiani autorizzati.
L'esemplare in questione è stato fabbricato utilizzando un'azione prodotta dalla fabbrica di Carl Gustafs Stads nel 1917, ed appartiene alla serie dei 63 commerciali da tiro. Monta la diottra Söderin (prodotta a Stoccolma per i Mauser svedesi già a partire dai tardi anni quaranta) ed è equipaggiato con la cinghia da tiro originale da 225 grammi.

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Scheda
Produttore ___________ Carl Gustafs Stads Gevärsfaktori, Eskilstuna
Modello ______________ 63
Calibro ______________ 6,5x55
Catalogo _____________ 14015 (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 5 cartucce
Canna ________________ 740 mm.
Funzionamento ________ otturatore girevole-scorrevole
Condizioni ___________ 85/100
Rarità _______________ 65/100
Prezzo _______________ VENDUTO

Berthier "Turkiye Chumhuryeti Orman" cal. 8x50R

Nel 1948, l’A.S.F.A. (acronimo in lingua turca per Amministrazione delle Fabbriche Militari Turche) dispose la costruzione di una carabina appositamente destinata al Servizio Forestale nazionale. Per tale carabina, comunque, non si partì da zero come ci si sarebbe potuto aspettare, ma si utilizzarono come "materia prima" altre armi. Negli arsenali militari turchi giacevano, da anni, migliaia di fucili francesi Berthier M1907/15, la cui origine rimane a tutt’oggi sconosciuta. L’A.S.F.A., al bisogno, non esitò a trasformarli per i propri scopi: i Turchi non avevano mai buttato via neanche una vite delle armi in cui erano venuti in possesso (trasformando già negli anni trenta parecchi Mauser M1905/08), e non fecero un’eccezione nemmeno questa volta.
La canna fu tagliata, e il calcio accorciato. Furono utilizzate fascette e mirini del Mauser M1905/08 (resti delle trasformazioni sopra citate), mentre fu lasciata la tacca di mira originale Berthier. I marchi francesi originali sulla culatta furono coperti da un foglio di metallo ricurvo; tutte le armi, inoltre, furono reimmatricolate. Sulla culatta fu inciso: T.C ORMAN (Turkiye Chumhuryeti Orman, ovvero Servizio forestale della Repubblica Turca), seguito dalla data (1948). Non si conosce il quantitativo esatto, ma si sa per certo che ne furono modificati almeno cinquemila, e che forse la cifra totale potrebbe ammontare al doppio.
Le Guardie Forestali, in Turchia, controllavano l’abbattimento degli alberi e riscuotevano le tasse dai taglialegna, ma avevano anche il compito di pattugliare a cavallo le aree boschive e di prevenire il contrabbando sui confini. La scelta del calibro 8 Lebel, in quell’ottica, era stata studiata, in quanto all’epoca era una munizione molto rara in Turchia: se i contrabbandieri avessero sopraffatto le guardie e si fossero impossessati dei moschetti, non avrebbero avuto modo di procurarsi le munizioni.
Queste carabine esibiscono la gamma completa dei costruttori d’armi francesi: St. Etienne, Chatellerault, Delauney, Continsouza, ecc.. L’esemplare in questione è un St. Etienne. Degna di nota è la canna, in condizioni eccellenti: si tratta di una fortunata eccezione, giacchè le munizioni dell’8 Lebel dell’epoca erano fortemente corrosive.

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Scheda
Produttore ___________ Amministrazione delle Fabbriche Militari Turche
Modello ______________ Turkiye Chumhuryeti Orman 1948
Calibro ______________ 8x50R Lebel
Catalogo _____________ antecatalogo (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 3 cartucce
Canna ________________ 560 mm.
Funzionamento ________ otturatore girevole-scorrevole
Condizioni ___________ 80/100
Rarità _______________ 95/100
Prezzo _______________ € 350,00

mercoledì 26 novembre 2008

SAN Swiss Arms Sport Europe cal. .223 Remington

La Sig di Neuhausen, celeberrima produttrice di armi, ha di recente cambiato ragione sociale (Swiss Arms), ma la qualità superlativa che caratterizza i suoi prodotti è rimasta inalterata. In particolare, in questo post parliamo dello Sport Europe, versione civile del fucile d’assalto 550 (ordinanza delle truppe svizzere con la denominazione di Sturmgewehr 90).
Il fucile non è tra i più leggeri (4 Kg.), ma è sorprendentemente maneggevole, considerato che si tratta di un’arma in acciaio con canna bull barrel (più larga e pesante, tra l'altro, della versione d’ordinanza). Il calcio è analogo a quello militare pieghevole, ma è bloccato in posizione d’apertura. Gli organi di mira sono all’altezza dell’arma e sono ben visibili (interessante la diottra analoga a quelle montate sulle armi Heckler & Koch). L’astina anteriore ospita un bipiede pieghevole. Lo scatto, del peso di Kg. 2,2, è probabilmente il migliore che abbiamo mai provato sulla versione civile di un fucile d’assalto (per la cronaca, la Swiss Arms sui fucili militari monta uno scatto del peso di Kg. 3,5).
Si tratta di un’arma eccezionale nel suo genere, ad un prezzo che appare particolarmente concorrenziale, considerato che diverse altre versioni civili di fucili d’assalto si collocano in una fascia di prezzo tra duemilacinquecento e tremila euro.
L’esemplare in questione è nuovo di fabbrica.

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Scheda
Produttore ___________ Swiss Arms, Neuhausen
Modello ______________ Sport Europe
Calibro ______________ .223 Remington
Catalogo _____________ 14505 (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 5 cartucce
Canna ________________ 498 mm.
Funzionamento ________ semiautomatico, a presa di gas
Condizioni ___________ 100/100 (nuovo)
Rarità _______________ 60/100
Prezzo _______________ € 2330,00

Schwaben Arms M41 Sportmatch MF3 cal. .308 Winchester

La Schwaben Arms GmbH, una ditta tedesca, produce questa interessante riedizione dell’Heckler & Koch G3, utilizzando parti di altri produttori tedeschi (Rheinmetall, Heckler & Koch e - per le canne - nientemeno che Lothar Walther) e assemblandoli in modo molto curato. Trattandosi di una piccola azienda, i tempi di consegna sono lunghi e i pezzi in circolazione in Italia sono pochissimi (al momento di scrivere quest’articolo, sono solo ventuno!) ma il prodotto vale completamente l’attesa, sia per la qualità, sia per la rarità.
Il fucile, accompagnato da una stupefacente rosata di prova, è fornito con una dotazione molto ricca: attrezzo per smontaggio, kit di pulizia, coprivolata, cinghia, due caricatori di ricambio (oltre a quello sull’arma) e rispettive giberne.
L’arma in questione è nuova di fabbrica.
Maggiori informazioni si possono trovare sul sito della Parnisari Arms, importatore esclusivo del fucile.

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Scheda
Produttore ___________ Schwaben Arms GmbH, Rottweil
Modello ______________ M41 Sportmatch MF3
Calibro ______________ .308 Winchester
Catalogo _____________ 16967 (arma sportiva)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 5 cartucce
Canna ________________ 480 mm.
Funzionamento ________ semiautomatico, chiusura metastabile a rulli
Condizioni ___________ 100/100 (nuovo)
Rarità _______________ 99/100
Prezzo _______________ VENDUTO

sabato 22 novembre 2008

Sig 1869/71 cal. 10,4x38 a percussione anulare

Prodotto dalla Sig in 59000 esemplari (e da diverse altre fabbriche svizzere in quantitativi inferiori, per un totale di 150000 pezzi), il modello 1869/71 era un miglioramento del fucile modello 1869. Progettato da Friedrich Vetterli, allora direttore della Sig di Neuhausen, il fucile modello 1869 aveva due caratteristiche che lo rendevano particolarmente interessante: un otturatore mutuato da quello dei fucili tedeschi ad ago Dreyse, e un serbatoio tubolare simile a quello del fucile Winchester 1866. Fu il primo fucile a ripetizione ad essere largamente adottato per scopi militari (la diffusione dell’Henry e del Winchester nelle truppe americane, in proporzione, non era assolutamente paragonabile). Nel 1871 furono adottate alcune modifiche (che riguardano per l’appunto l’esemplare in questione): il fusto fu semplificato (facendo scomparire il portello di caricamento e il cut-off) e l’elevatore fu migliorato.
Il Vetterli, com’è colloquialmente noto dal nome del progettista, era il fucile militare più avanzato di quegli anni, e anche se divenne obsoleto relativamente in fretta rimase in servizio per quattro lustri. E’ interessante notare che l’esercito italiano lo adottò a sua volta, ma abbandonò il serbatoio tubolare e rese l’arma a colpo singolo, per ragioni - pare - squisitamente economiche (più tardi, Vitali avrebbe introdotto un caricatore, ma questa è un’altra storia).
L’arma in questione è in condizioni ottime.



Scheda
Produttore ___________ Schweizerische Industrie-Gesellschaft, Neuhausen
Modello ______________ 1869/71
Calibro ______________ 10,4x38 a percussione anulare
Catalogo _____________ antecatalogo (arma antica)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 11 cartucce
Canna ________________ 840 mm.
Funzionamento ________ otturatore girevole scorrevole
Condizioni ___________ 75/100
Rarità _______________ 80/100
Prezzo _______________ € 500,00

Sig Sturmgewehr 57 cal. 7,5x55

Il fucile d’assalto modello 57 fu adottato dall’esercito federale svizzero in sostituzione dello Schmidt-Rubin. Come il contemporaneo fucile spagnolo CETME (e la sua controparte tedesca, il G3 della Heckler & Koch) è dotato di chiusura metastabile a rulli (ideata da Vorgrimmler, un tecnico già alle dipendenze della Mauser Werke, e usata sul prototipo tedesco Stg45M); a differenza del G3 e del CETME, lo Stg 57 è però progettato per sparare ad otturatore chiuso. L’arma è dotata di bipiede integrale all’arma, posizionabile sia vicino alla camera di cartuccia sia sulla parte anteriore della canna; il calcio, di gomma, è studiato per ammortizzare il rinculo, in particolar modo quando il fucile viene usato per lanciare granate. Il fucile ha anche un grilletto secondario invernale, pensato per poter sparare l’arma indossando guanti pesanti. Gli organi di mira sono pieghevoli; la diottra è micrometrica, ed è graduabile da 100 a 650 m.
Si tratta di un’arma molto interessante, sia sul profilo collezionistico, sia come arma da poligono: è noto per la sua capacità di esprimere rosate molto strette, specialmente con munizioni originali (delle quali disponiamo di un piccolo lotto, all’occorrenza).
L’esemplare in questione è in condizioni ottime ed è provvisto di cinghia originale.



Scheda
Produttore ___________ Schweizerische Industrie-Gesellschaft, Neuhausen
Modello ______________ 57
Calibro ______________ 7,5x55
Catalogo _____________ 11940 (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 10 cartucce
Canna ________________ 583 mm.
Funzionamento ________ semiautomatico, chiusura metastabile a rulli
Condizioni ___________ 80/100
Rarità _______________ 70/100
Prezzo _______________ € 960,00

Arsenale Militare di Terni 1891 cal. 6,5x52

Il "’91 lungo", come viene colloquialmente chiamato, è diventato sempre più raro col passare degli anni, malgrado sia stato prodotto in un numero impressionante di unità. Progettato sull’onda dei riarmi delle grandi potenze europee alla fine dell’Ottocento per sostituire il Vetterli-Vitali Modello 1870/87, fu adottato ufficialmente nel Marzo 1892, e fu ampiamente usato nel primo conflitto mondiale. E’ camerato in un calibro piccolo rispetto agli standard dell’epoca: ciò fu frutto di un’intuizione del maggiore Benedetti, che senza saperlo aveva anticipato i tempi di una settantina d’anni, e aveva il fine di far portare ai singoli soldati più munizioni senza peso aggiuntivo. La rigatura è a passo progressivo, al fine di diminuire l’usura delle canne (un’idea del ten. col. Garelli Colombo, mutuata per la verità da altre armi precedenti). L’otturatore e la sicura furono progettati da Salvatore Carcano (passato poi alla storia, almeno colloquialmente, come l’inventore del fucile, giacchè quando ci si riferisce alle armi della famiglia dei ’91 li si chiama solitamente "Carcano"), mentre per il caricatore si utilizzò (pagando le royalties) il sistema Mannlicher.
L’esemplare in questione è stato fabbricato nell’Arsenale di Terni ed è in condizioni ottime. Viene venduto completo di baionetta.



Scheda
Produttore ___________ Arsenale Militare di Terni
Modello ______________ 1891
Calibro ______________ 6,5x52
Catalogo _____________ 3131 (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 6 cartucce, a pacchetto
Canna ________________ 780 mm.
Funzionamento ________ otturatore girevole-scorrevole
Condizioni ___________ 80/100
Rarità _______________ 80/100
Prezzo _______________ € 850,00

domenica 9 novembre 2008

Garate Anitua Y Cia "Tigre" cal. .44-40

La Garate Anitua Y Cia, una fabbrica di Eibar famosa per costruire sia biciclette sia armi da fuoco (e per fabbricare principalmente copie di armi già esistenti, nella migliore delle tradizioni spagnole dell'epoca), produsse a partire dal 1915 un'imitazione del Winchester 1892, denominandola "Tigre". Stando a diverse fonti, pare che l'arma sia stata fornita in alcuni esemplari alla Guardia Civil, che in passato aveva già adottato il 1892 originale, ma che sia anche stata esportata in Sudamerica. La produzione è durata fino al 1937, quando la fabbrica è andata distrutta durante la guerra civile spagnola.
La canna reca la dicitura "44 L". Le condizioni dell'esemplare in questione sono eccellenti. Malgrado ne siano stati costruiti parecchi esemplari, è abbastanza ricercata sul mercato collezionistico.



Scheda
Produttore ___________ Garate Anitua Y Cia, Eibar
Modello ______________ Tigre
Calibro ______________ .44-40
Catalogo _____________ antecatalogo (arma da caccia)
Catena di scatto _____ azione singola
Serbatoio ____________ 12 cartucce
Canna ________________ 552 mm.
Funzionamento ________ a leva
Condizioni ___________ 85/100
Rarità _______________ 75/100
Prezzo _______________ € 500,00

venerdì 7 novembre 2008

Revolver d’ordinanza delle Indie Olandesi, modello 1894

L’Arsenale d’Artiglieria di Hembrug, nell’Olanda del Nord, fabbricò a partire dal 1894 un revolver destinato all’impiego da parte delle truppe nelle Indie olandesi. Non siamo riusciti a scoprire il motivo della costruzione di questo nuovo modello (l'Olanda aveva ancora in adozione il modello 1873, nello stesso calibro del suo successore, e l'avrebbe mantenuto in servizio fino al 1930), ma un'ipotesi sembra plausibile. All’epoca, le Indie olandesi erano una zona calda: il governo coloniale olandese aveva dichiarato guerra al Sultanato di Aceh già nel 1873, e il conflitto si stava rivelando sia lungo, sia cruento. E' possibile che, in queste circostanze, si sia rivelata la necessità di affiancare una nuova arma, più moderna e compatta, all'ordinanza precedente.
Si tratta di un revolver meccanicamente in linea con la sua epoca, dotato di azione mista. Tuttavia compare abbastanza raramente in circolazione, e le informazioni reperibili su di esso, come già abbiamo fatto notare, sono incomplete.
L’esemplare in questione è in ottime condizioni, e come si può notare dalle foto mantiene gran parte della finitura originale.



Scheda
Produttore ___________ Artillerie-Inrichtingen, Hembrug
Modello ______________ 1894
Calibro ______________ 9,4 mm.
Catalogo _____________ antecatalogo (arma comune)
Catena di scatto _____ azione mista
Tamburo ______________ 6 cartucce
Canna ________________ ottagonale (110 mm)
Funzionamento ________ tamburo a rotazione libera, estrattore ad asta
Condizioni ___________ 80/100
Rarità _______________ 80/100
Prezzo _______________ € 500,00

mercoledì 29 ottobre 2008

Smith & Wesson 59

La Smith & Wesson modello 59 è un’evoluzione del modello 39, dotata di un caricatore bifilare da 14 colpi. Sviluppata secondo le esigenze dei Navy Seals statunitensi (che allora usavano una versione modificata del modello 39) e mai adottata, è stata presentata nel 1970. Si tratta della prima “wondernine” con azione mista mai introdotta sul mercato: la Browning High Power – allora disponibile da ben trentacinque anni - aveva una catena di scatto ad azione singola, la Beretta 92 era forse nelle primissime fasi del suo sviluppo e la CZ 75 sarebbe stata introdotta solo cinque anni più tardi, nel 1975. L’arma uscì dalla produzione nel 1980, quando la Smith & Wesson introdusse la cosiddetta “seconda generazione” delle sue pistole semiautomatiche.
Il presente esemplare è in condizioni eccellenti, e mantiene la sua finitura originale. Essendo stato importato in Italia in un’epoca in cui il calibro 9x21 non era stato ancora inventato, monta una canna Jäger calibro 7,65 Parabellum.

Scheda
Marca ___________________ Smith & Wesson
Modello _________________ 59
Calibro _________________ 7,65 Parabellum
Catalogo ________________ 1547 (arma comune)
Catena di scatto ________ azione mista
Caricatore ______________ bifilare, presentazione unica, 14 cartucce
Canna ___________________ 4 pollici (101,6 mm)
Funzionamento ___________ chiusura stabile (sistema Browning modificato)
Anno di importazione ____ 1976
Condizioni ______________ 95/100
Rarità __________________ 85/100
Prezzo __________________ VENDUTA


sabato 25 ottobre 2008

Informazioni

Il nostro orario
Siamo aperti dal Lunedì al Sabato, senza giorno di chiusura infrasettimanale:
Dalle ore 9:00 alle ore 12:00
Dalle ore 15:00 alle ore 19:00

Dove siamo
Siamo a Torino, in Via Rondissone 7/D. Cliccando su questo link potete accedere alla Google Map che vi fornirà informazioni dettagliate.

Come arrivare
Per chi viene coi mezzi pubblici, si può prendere il 4, il 46, il 46 sbarrato, il 50, il 51, il 51 sbarrato o il 75. Portano tutti nella nostra zona.


Per chi viene con un mezzo proprio, Via Rondissone è una traversa di corso Vercelli, ed è a senso unico da Ovest a Est (cioè da Corso Vercelli a Via Martorelli).

Dove parcheggiare
Se non trovate posto in strada, c'è un parcheggio sotterraneo a pagamento quasi davanti a noi, al numero 6/C di Via Rondissone.

Come contattarci
Il nostro telefono è 011 2424200.
Il telefono offre anche funzioni di fax, ma è attivo solo negli orari di apertura nel negozio.
La nostra email è armeriac@armeriacalvo.191.it.

Modalità di pagamento disponibili
Da noi si può pagare con contanti, bancomat o carta di credito (tutte, tranne l'American Express). Ci dispiace, ma non possiamo accettare assegni.

Cosa vendiamo e cosa non vendiamo
Trattiamo in pronta consegna le seguenti merci:
- Armi da fuoco di tutte le marche, sia moderne, sia da collezione
- Accessori per armi e pezzi di ricambio
- Munizioni e polvere da sparo
- Materiale da ricarica
- Armi bianche
- Armi ad aria compressa e ad avancarica di libera vendita (è sufficiente la carta d'identità per l'acquisto)
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- Fondine o foderi
- Libri sulle armi
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- Abbigliamento e calzature, nè da caccia, nè da tempo libero, nè militari
- Canne da pesca e articoli per la pesca
- Armi giocattolo

Assistenza gratuita
- Se comprate da noi una pressa per la ricarica e siete alle prime armi, vi montiamo gratuitamente la pressa, la tariamo secondo le vostre esigenze e vi insegnamo come usarla.
- Montiamo gratuitamente qualsiasi ottica acquistata presso di noi su un'arma di vostra proprietà, o qualsiasi ottica di vostra proprietà su un'arma acquistata presso di noi. Non possiamo tuttavia tararla, poichè non disponiamo di una linea di tiro.
- Se volete avvicinarvi al tiro a segno e siete nostri clienti, siamo disponibili ad insegnarvi i rudimenti della disciplina gratuitamente.

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Primo post

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